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Perché scuole cristiane? Chiediamolo ad Abraham Kuyper (1837-1920). Prima parte

Molti nell’opinione pubblica si chiedono se c’è proprio bisogno di scuole private ed “elitarie” quando le scuole statali “neutrali” sono disponibili senza doverle pagare. Non incoraggiamo la conflittualità sociale quando permettiamo ai “fanatici” di avere delle scuole separate? Anche nei Paesi Bassi ai tempi di Kuyper le scuole cristiane erano considerate retrograde e pericolose. L’unità nazionale poteva essere preservata solo insistendo che tutti i bambini olandesi frequentassero la scuola elementare gestita dallo stato, offrendo loro un’istruzione neutrale non settaria. Ascoltiamo ragionamenti simili nell’Italia del 21esimo secolo, per questo Abraham Kuyper potrebbe suggerirci delle piste per la riflessione.

Contesto e idee di Kuyper

Com’era il sistema scolastico nel suo paese e qual era il suo pensiero? Nell’Introduzione dell’Editore del libro “On Education – Abraham Kuyper”,[1] Wendy Naylor ci dà un riassunto dell’impegno di Kuyper e delle sue idee, del contesto storico e dei temi della libertà di coscienza, del ruolo della fede nell’esperienza umana e nella conoscenza, del rapporto tra istruzione e politica, della pedagogia e altro ancora. 

Fondatore dell’Università Libera di Amsterdam e Primo Ministro dei Paesi Bassi dal 1901 al 1905, Kuyper credeva che lo stato non dovesse usare la sua autorità per favorire una parte della nazione a scapito di un’altra. Per lui ogni coercizione spirituale da parte dello stato era un affronto all’onore della vita spirituale ed essendo inoltre un’offesa alla libertà civile, era odiosa e abominevole. Inoltre, credeva nel diritto di tutti i genitori di dare ai loro figli un’istruzione di qualità in accordo con i loro valori e le loro più profonde convinzioni. La costituzione olandese annunciava la libertà di coscienza e questa riguardava i genitori che desideravano un’istruzione per i loro figli in armonia con la loro fede. Questo perché riteneva che lo stato non fosse chiamato e nemmeno equipaggiato a discernere la verità religiosa.

L’educazione oggi nei Paesi Bassi

Grazie a Kuyper, ancora oggi il sistema scolastico olandese continua a finanziare completamente tutte le scuole elementari e superiori in base al numero degli alunni, che siano di orientamento religioso (e gestite privatamente) o no. Non ci sono scuole elementari a cui possono accedere solo i benestanti. Se in qualche area geografica non esiste una scuola che rifletta la visione del mondo di alcune famiglie che ci abitano, i genitori sono incoraggiati a formare un’associazione non-profit, diretta secondo uno statuto che articoli chiaramente la loro visione. Per aprire una scuola nuova ci sono delle norme governative che riguardano il numero minimo di studenti necessario, i salari degli insegnanti, gli standards minimi di risultati accademici certificabili. La costituzione vieta ogni interferenza nel sistema particolare di convinzioni che sta alla base del curriculum e della cultura della scuola.  Il principio che si pone è quello di assicurare che vengano soddisfatti i bisogni educativi di tutti i bambini secondo le preferenze religiose, filosofiche o pedagogiche dei loro genitori.

Non neutralità della cultura scolastica

Kuyper fu l’ispiratore e il principale sostenitore della lotta per la libertà di educazione[2] nei Paesi Bassi. La convinzione di molti cristiani riguardo alla sovranità di Dio era diametralmente opposta al deismo insegnato nelle scuole statali. Il braccio dello stato non doveva essere usato per inculcare ai bambini una visione del mondo che violava la coscienza dei loro genitori. Lo spirito e la direzione della scuola statale si opponevano allo spirito delle famiglie cristiane ed erano in aperta battaglia con le loro convinzioni. Egli sosteneva che era impossibile insegnare e imparare a prescindere da una visione del mondo che dava significato ai fatti. Gli esseri umani sono delle creature che naturalmente cercano di capire non dei fatti isolati ma il significato che spiega questi fatti. Invece di pensare che la ragione fosse e dovesse essere il fondamento per il credere, Kuyper pensava che il credere soggettivo fosse la radice dell’esperienza e della ragione. Le diverse visioni del mondo sono proprio questo: modi diversi di interpretare i fatti della nostra vita secondo il credo per il quale viviamo. Due visioni del mondo potrebbero essere ugualmente logiche e considerare tutti i dati disponibili e arrivare lo stesso a comprensioni diverse. Da ciò deriva la non neutralità della conoscenza, anche quella impartita nelle scuole statali, e anche a prescindere dall’insegnamento esplicito di una religione.

Questi aspetti del pensiero di Kuyper offrono spunti per la nostra riflessione: in Italia servono scuole cristiane?

Brenda Crook – Comitato Insegnanti Evangelici in Italia – giugno 2025

 

[1] Per chi si avvicina ad Abraham Kuyper per la prima volta, suggerisco la lettura di “ON EDUCATION ABRAHAM KUYPER – Collected Works in Public Theology, LEXHAM PRESS, 2019”.

[2] Sul tema della libertà di educazione, cfr. https://www.articolo26.it/liberta-di-educazione/